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Aggiornamenti normativi
Impianti sportivi, ecco i casi in cui è possibile l’affidamento diretto della...
Impianti sportivi, ecco i casi in cui è possibile l’affidamento diretto della gestione Si può quando una sola associazione o società sportiva senza fini di lucro presenti un progetto per rigenerazione, riqualificazione, ammodernamento e successiva gestione In taluni casi è possibile per un’amministrazione l’affidamento diretto della gestione dell’impianto sportivo, derogando all’evidenza pubblica. Ma questo solo a precise condizioni. E’ quanto ha deliberato Anac con parere di funzione consultiva n. 33, approvato dal Consiglio dell’Autorità dell’8 ottobre 2025. L'Autorità precisa le condizioni per l’affidamento diretto. Sotto il profilo soggettivo, la disposizione può trovare applicazione esclusivamente nel caso in cui un’Associazione o Società Sportiva senza fini di lucro, abbia presentato all’ente locale una proposta relativa ad un impianto da riqualifica...
Impianti sportivi, ecco i casi in cui è possibile l’affidamento diretto della gestione Si può quando una sola associazione o società sportiva senza fini di lucro presenti un progetto per rigenerazione, riqualificazione, ammodernamento e successiva gestione In taluni casi è possibile per un’amministrazione l’affidamento diretto della gestione dell’impianto sportivo, derogando all’evidenza pubblica. Ma questo solo a precise condizioni. E’ quanto ha deliberato Anac con parere di funzione consultiva n. 33, approvato dal Consiglio dell’Autorità dell’8 ottobre 2025. L'Autorità precisa le condizioni per l’affidamento diretto. Sotto il profilo soggettivo, la disposizione può trovare applicazione esclusivamente nel caso in cui un’Associazione o Società Sportiva senza fini di lucro, abbia presentato all’ente locale una proposta relativa ad un impianto da riqualifica...
FOCUS: “White list e appalti pubblici: clausola nulla se imposta oltre i limiti...
Con la sentenza n. 2088 del 26 settembre 2025, il TAR Sicilia (Sez. IV) si è pronunciato su due profili di particolare rilievo in materia di contratti pubblici: la nullità di alcune clausole della lex specialis di gara e il livello di motivazione richiesto alla stazione appaltante in sede di verifica dell’anomalia dell’offerta. La nullità della clausola che impone l’iscrizione nella white list Il Collegio ha dichiarato nulla – e quindi non applicabile – la clausola del bando che imponeva ai concorrenti l’iscrizione nella cd. white list, allorché l’attività oggetto dell’appalto non rientri tra quelle individuate dall’art. 1, comma 53, della L. n. 190/2012. La previsione è stata ritenuta in contrasto con l’art. 10, comma 2, del D.lgs. n. 36/2023, che circoscrive l’obbligo di iscrizione alla white list esclusivamente ai settori tassativamente elencati dalla norma...
Con la sentenza n. 2088 del 26 settembre 2025, il TAR Sicilia (Sez. IV) si è pronunciato su due profili di particolare rilievo in materia di contratti pubblici: la nullità di alcune clausole della lex specialis di gara e il livello di motivazione richiesto alla stazione appaltante in sede di verifica dell’anomalia dell’offerta. La nullità della clausola che impone l’iscrizione nella white list Il Collegio ha dichiarato nulla – e quindi non applicabile – la clausola del bando che imponeva ai concorrenti l’iscrizione nella cd. white list, allorché l’attività oggetto dell’appalto non rientri tra quelle individuate dall’art. 1, comma 53, della L. n. 190/2012. La previsione è stata ritenuta in contrasto con l’art. 10, comma 2, del D.lgs. n. 36/2023, che circoscrive l’obbligo di iscrizione alla white list esclusivamente ai settori tassativamente elencati dalla norma...
Art. 101: la stazione appaltante può sempre richiedere chiarimenti sui contenuti...
L’articolo 101 del Codice delinea una facoltà di attivazione del soccorso cd procedimentale in termini piuttosto ampi, avendo esteso le maglie dell’istituto (in passato confinato alla mera integrazione e/o rettifica della documentazione di gara) anche ai “contenuti” dell’offerta, garantendo al concorrente la possibilità di fornire delucidazioni al riguardo e fatto salvo il divieto di una modifica sostanziale della medesima, che si traduca in una variazione postuma o manipolazione dei relativi termini. Questo quanto ricordato da Tar Lazio, Roma, Sez. II quater, 21/10/2025, n. 18189 nell’accogliere il ricorso avverso l’esclusione: 9. Ad abundantiamsi osserva, ad ogni buon conto, che il Collegio reputa condivisibile anche quanto fatto valere con il secondo motivo di diritto, con cui la ricorrente lamenta che la stazione app...
L’articolo 101 del Codice delinea una facoltà di attivazione del soccorso cd procedimentale in termini piuttosto ampi, avendo esteso le maglie dell’istituto (in passato confinato alla mera integrazione e/o rettifica della documentazione di gara) anche ai “contenuti” dell’offerta, garantendo al concorrente la possibilità di fornire delucidazioni al riguardo e fatto salvo il divieto di una modifica sostanziale della medesima, che si traduca in una variazione postuma o manipolazione dei relativi termini. Questo quanto ricordato da Tar Lazio, Roma, Sez. II quater, 21/10/2025, n. 18189 nell’accogliere il ricorso avverso l’esclusione: 9. Ad abundantiamsi osserva, ad ogni buon conto, che il Collegio reputa condivisibile anche quanto fatto valere con il secondo motivo di diritto, con cui la ricorrente lamenta che la stazione app...
MIT: Affidamenti diretti e proroga
Il Supporto giuridico del Servizio Contratti Pubblici del MIT con il parere del 02/10/2025 n. 3677 ha risposto al seguente quesito: Nel caso di affidamento diretto di lavori di manutenzione, ai sensi dell'articolo 50 comma 1 lettera a), sull'arco temporale di 24 mesi, la S. A. può prevedere la facoltà di proroga per altri 12 mesi, restando l'importo complessivo sui 36 mesi inferiore a 150.000,00 Euro? Tale possibilità confligge nell'affidamento diretto con il principio di rotazione? La possibilità di proroga, ai sensi dell'articolo 120 comma 10, sarà indicata nella richiesta di offerta sulla piattaforma digitale e sulla determinazione di affidamento. [[CASESTUDY]] Risposta aggiornata L'art 14 comma 4 del Dlgs 36/23 prevede che: "Il calcolo dell’importo stimato di un appalto pubblico di lavori, servizi e forniture è basato sull'importo totale pagabile, al netto de...
Il Supporto giuridico del Servizio Contratti Pubblici del MIT con il parere del 02/10/2025 n. 3677 ha risposto al seguente quesito: Nel caso di affidamento diretto di lavori di manutenzione, ai sensi dell'articolo 50 comma 1 lettera a), sull'arco temporale di 24 mesi, la S. A. può prevedere la facoltà di proroga per altri 12 mesi, restando l'importo complessivo sui 36 mesi inferiore a 150.000,00 Euro? Tale possibilità confligge nell'affidamento diretto con il principio di rotazione? La possibilità di proroga, ai sensi dell'articolo 120 comma 10, sarà indicata nella richiesta di offerta sulla piattaforma digitale e sulla determinazione di affidamento. [[CASESTUDY]] Risposta aggiornata L'art 14 comma 4 del Dlgs 36/23 prevede che: "Il calcolo dell’importo stimato di un appalto pubblico di lavori, servizi e forniture è basato sull'importo totale pagabile, al netto de...
FOCUS: “Appalto integrato e subappalto necessario: l’interpretazione sistematica...
Premessa La sentenza del Consiglio di Stato, sez. V, 23 settembre 2025, n. 7465, affronta tre profili di particolare rilievo nell’ambito delle procedure di affidamento di appalti pubblici: i criteri di interpretazione della lex specialis in una gara avente a oggetto un appalto integrato; la disciplina del subappalto c.d. necessario; la possibilità per il giudice amministrativo di disporre l’ordine di esibizione ex art. 210 c.p.c. La pronuncia si inserisce in un quadro giurisprudenziale ormai consolidato, ma rafforza alcune coordinate di sistema, soprattutto con riferimento alla necessità di interpretare le clausole di gara in modo coerente con la natura dell’appalto integrato e alla qualificazione giuridica del subappalto necessario. L’interpretazione della lex specialis nell’appalto integrato Il Collegio ribadisce che, nell’interpretazione della lex specialis di gara, trov...
Premessa La sentenza del Consiglio di Stato, sez. V, 23 settembre 2025, n. 7465, affronta tre profili di particolare rilievo nell’ambito delle procedure di affidamento di appalti pubblici: i criteri di interpretazione della lex specialis in una gara avente a oggetto un appalto integrato; la disciplina del subappalto c.d. necessario; la possibilità per il giudice amministrativo di disporre l’ordine di esibizione ex art. 210 c.p.c. La pronuncia si inserisce in un quadro giurisprudenziale ormai consolidato, ma rafforza alcune coordinate di sistema, soprattutto con riferimento alla necessità di interpretare le clausole di gara in modo coerente con la natura dell’appalto integrato e alla qualificazione giuridica del subappalto necessario. L’interpretazione della lex specialis nell’appalto integrato Il Collegio ribadisce che, nell’interpretazione della lex specialis di gara, trov...
Nell’ambito di una procedura di evidenza pubblica le caratteristiche minime stabilite...
Nell’ambito di una procedura di evidenza pubblica le caratteristiche minime stabilite nella documentazione di gara non debbono intendersi come vincolanti nel quomodo, ma soltanto quoad effectum, nel senso, cioè, che le offerte sono ritenute rispettose della lex specialis laddove siano, comunque, capaci di conseguire il fine ultimo dell’affidamento. Questo quanto stabilito da Consiglio di Stato, Sez. III, 20/10/2025, n. 8094: E da questo punto di vista, vige, in linea generale, il principio secondo cui è a carico dell’offerente l’onere di indicare in sede di procedura concorsuale l’equivalenza funzionale dei prodotti e servizi proposti, non potendo integrare ex post e tantomeno in sede giudiziale la propria offerta, fatto salvo il potere della stessa Amministrazione procedente di effettuare una simile valutazione. In applicazione del principio dell’autovincolo (ex mul...
Nell’ambito di una procedura di evidenza pubblica le caratteristiche minime stabilite nella documentazione di gara non debbono intendersi come vincolanti nel quomodo, ma soltanto quoad effectum, nel senso, cioè, che le offerte sono ritenute rispettose della lex specialis laddove siano, comunque, capaci di conseguire il fine ultimo dell’affidamento. Questo quanto stabilito da Consiglio di Stato, Sez. III, 20/10/2025, n. 8094: E da questo punto di vista, vige, in linea generale, il principio secondo cui è a carico dell’offerente l’onere di indicare in sede di procedura concorsuale l’equivalenza funzionale dei prodotti e servizi proposti, non potendo integrare ex post e tantomeno in sede giudiziale la propria offerta, fatto salvo il potere della stessa Amministrazione procedente di effettuare una simile valutazione. In applicazione del principio dell’autovincolo (ex mul...
Al momento di ogni possibile estensione della proroga si applica la normativa ratione...
Nelle more della nuova gara, ad agosto 2024 il servizio veniva riaffidato al precedente gestore sino alla definizione della ulteriore procedura competitiva (senza un termine massimo). Tale affidamento veniva qualificato alla stregua di “proroga tecnica” e seguiva almeno una precedente proroga del settembre 2023. Il ricorso avverso tale affidamento diretto veniva accolto da TAR Lazio in quanto il nuovo affidamento andava considerato alla stregua di rinnovazione del contratto precedente e non di proroga tecnica, e ciò soprattutto in considerazione della diminuzione del corrispettivo dovuto all’affidataria. [[CASESTUDY]] Dunque non v’era mera prosecuzione del precedente rapporto contrattuale ma una vera e propria rinegoziazione: di qui la assenza dei presupposti onde qualificare il nuovo rapporto in essere alla stregua di proroga tecnica. Detto questo, il rinnovo del rapporto contr...
Nelle more della nuova gara, ad agosto 2024 il servizio veniva riaffidato al precedente gestore sino alla definizione della ulteriore procedura competitiva (senza un termine massimo). Tale affidamento veniva qualificato alla stregua di “proroga tecnica” e seguiva almeno una precedente proroga del settembre 2023. Il ricorso avverso tale affidamento diretto veniva accolto da TAR Lazio in quanto il nuovo affidamento andava considerato alla stregua di rinnovazione del contratto precedente e non di proroga tecnica, e ciò soprattutto in considerazione della diminuzione del corrispettivo dovuto all’affidataria. [[CASESTUDY]] Dunque non v’era mera prosecuzione del precedente rapporto contrattuale ma una vera e propria rinegoziazione: di qui la assenza dei presupposti onde qualificare il nuovo rapporto in essere alla stregua di proroga tecnica. Detto questo, il rinnovo del rapporto contr...
FOCUS: “Quando un documento mancante non comporta l’esclusione: il TAR Lazio...
La questione Può un operatore economico essere escluso da una procedura di gara per la mancata produzione di un documento richiesto a pena di esclusione, se i dati in esso contenuti risultano comunque chiaramente da altri atti già presentati? La domanda tocca un punto nevralgico del sistema degli appalti: il bilanciamento tra tassatività delle cause di esclusione e i principi del risultato e della massima partecipazione sanciti dal D.Lgs. n. 36/2023. Il caso deciso dal TAR Lazio Con la sentenza n. 16377 del 22 settembre 2025, il TAR Lazio ha affrontato il ricorso proposto da un’operatrice economica seconda classificata in una procedura aperta per l’affidamento di servizi. La ricorrente contestava la mancata esclusione dell’RTI aggiudicatario, che non aveva presentato l’allegato 3.1 “Dettaglio offerta economica”, previsto dal d...
La questione Può un operatore economico essere escluso da una procedura di gara per la mancata produzione di un documento richiesto a pena di esclusione, se i dati in esso contenuti risultano comunque chiaramente da altri atti già presentati? La domanda tocca un punto nevralgico del sistema degli appalti: il bilanciamento tra tassatività delle cause di esclusione e i principi del risultato e della massima partecipazione sanciti dal D.Lgs. n. 36/2023. Il caso deciso dal TAR Lazio Con la sentenza n. 16377 del 22 settembre 2025, il TAR Lazio ha affrontato il ricorso proposto da un’operatrice economica seconda classificata in una procedura aperta per l’affidamento di servizi. La ricorrente contestava la mancata esclusione dell’RTI aggiudicatario, che non aveva presentato l’allegato 3.1 “Dettaglio offerta economica”, previsto dal d...
MIT: Riduzione garanzia definitiva Accordo Quadro
Il Supporto giuridico del Servizio Contratti Pubblici del MIT con il parere del 02/10/2025 n. 3712 ha risposto al seguente quesito: Sono a richiedere se le riduzioni di cui al combinato disposto degli artt. 117, co. 3, e 106, co. 8, D. lgs. 36/23, in caso di Accordo Quadro, vadano applicate alle sole garanzie definitive per i contratti attuativi o anche a quella da costituire per l'Accordo Quadro stesso, oppure quest'ultima rimanga fissa al 2% dell'importo dell'Accordo Quadro. [[CASESTUDY]] Risposta aggiornata L'articolo 117, comma 1, del D.Lgs. 36/2023 prevede e disciplina chiaramente due tipologie di garanzie negli Accordi Quadro, ossia quella relativa all'Accordo Quadro principale, fissata nella misura massima del 2% dell'importo dell’accordo quadro e quella relativa ai singoli contratti attuativi il cui importo può ess...
Il Supporto giuridico del Servizio Contratti Pubblici del MIT con il parere del 02/10/2025 n. 3712 ha risposto al seguente quesito: Sono a richiedere se le riduzioni di cui al combinato disposto degli artt. 117, co. 3, e 106, co. 8, D. lgs. 36/23, in caso di Accordo Quadro, vadano applicate alle sole garanzie definitive per i contratti attuativi o anche a quella da costituire per l'Accordo Quadro stesso, oppure quest'ultima rimanga fissa al 2% dell'importo dell'Accordo Quadro. [[CASESTUDY]] Risposta aggiornata L'articolo 117, comma 1, del D.Lgs. 36/2023 prevede e disciplina chiaramente due tipologie di garanzie negli Accordi Quadro, ossia quella relativa all'Accordo Quadro principale, fissata nella misura massima del 2% dell'importo dell’accordo quadro e quella relativa ai singoli contratti attuativi il cui importo può ess...
FOCUS: “Affitto di ramo d’azienda e requisiti di capacità tecnico-professionale:...
Il caso sottoposto all’Autorità Con l’istanza di parere precontenzioso n. 343 del 9 settembre 2025, la Provincia di Benevento, in qualità di stazione unica appaltante, ha chiesto all’ANAC di esprimersi sulla legittimità dell’esclusione di un operatore economico da una procedura di gara per la gestione di servizi di somministrazione di alimenti e bevande. L’esclusione era stata disposta dal RUP in ragione della ritenuta inidoneità del contratto di affitto di ramo d’azienda, prodotto dall’operatore a dimostrazione dei requisiti di capacità tecnico-professionale, poiché della durata di soli due anni, seppur tacitamente rinnovabile di biennio in biennio. La stazione appaltante aveva fatto applicazione dell’art. 16, comma 9, dell’Allegato II.12 al D.lgs. 36/2023, secondo cui l’affittuario ...
Il caso sottoposto all’Autorità Con l’istanza di parere precontenzioso n. 343 del 9 settembre 2025, la Provincia di Benevento, in qualità di stazione unica appaltante, ha chiesto all’ANAC di esprimersi sulla legittimità dell’esclusione di un operatore economico da una procedura di gara per la gestione di servizi di somministrazione di alimenti e bevande. L’esclusione era stata disposta dal RUP in ragione della ritenuta inidoneità del contratto di affitto di ramo d’azienda, prodotto dall’operatore a dimostrazione dei requisiti di capacità tecnico-professionale, poiché della durata di soli due anni, seppur tacitamente rinnovabile di biennio in biennio. La stazione appaltante aveva fatto applicazione dell’art. 16, comma 9, dell’Allegato II.12 al D.lgs. 36/2023, secondo cui l’affittuario ...
CCNL Metalmeccanici e CCNL Igiene Ambientale sono equivalenti?
Come noto, l’articolo 11 del “Nuovo Codice” prevede al comma 2 che le stazioni appaltanti o gli enti concedenti indichino il contratto collettivo applicabile al personale dipendente impiegato nell’appalto o nella concessione. Le modifiche del “correttivo” all’articolo 11, e l’introduzione dell’Allegato I.01, hanno esplicitato criteri e modalità per l’individuazione del contratto collettivo nazionale applicabile al personale impiegato in appalto, nonché le modalità di presentazione e verifica della dichiarazione di equivalenza delle tutele. Perché l’articolo 11 evidenzia (sin dalla stesura originaria) come sia possibile partecipare alla gara con un CCNL diverso da quello indicato dalla stazione appaltante purché sia dichiarata, e poi accertata, l’equivalenza del diverso CCNL in termini di tutele economiche e normative. [[CASESTUDY]] La vicenda oggetto di esame...
Come noto, l’articolo 11 del “Nuovo Codice” prevede al comma 2 che le stazioni appaltanti o gli enti concedenti indichino il contratto collettivo applicabile al personale dipendente impiegato nell’appalto o nella concessione. Le modifiche del “correttivo” all’articolo 11, e l’introduzione dell’Allegato I.01, hanno esplicitato criteri e modalità per l’individuazione del contratto collettivo nazionale applicabile al personale impiegato in appalto, nonché le modalità di presentazione e verifica della dichiarazione di equivalenza delle tutele. Perché l’articolo 11 evidenzia (sin dalla stesura originaria) come sia possibile partecipare alla gara con un CCNL diverso da quello indicato dalla stazione appaltante purché sia dichiarata, e poi accertata, l’equivalenza del diverso CCNL in termini di tutele economiche e normative. [[CASESTUDY]] La vicenda oggetto di esame...
MIT: Incompatibilità fra collaudatore statico e CSE
Il Supporto giuridico del Servizio Contratti Pubblici del MIT con il parere del 02/10/2025 n. 3687 ha risposto al seguente quesito: L'art. 7 comma 2 della L. 1086/1971 vieta l'affidamento del collaudo statico a chi abbia preso parte alla progettazione, direzione o esecuzione dell'opera. A tale principio si è aggiunta la previsione dell'art. 102 comma 7 del D. Lgs. 50/2016, oggi ripresa integralmente nell'art. 116 comma 6 del D. Lgs. 36/2023, che estende l'incompatibilità anche a chi abbia svolto attivitò di vigilanza. Considerato che il CSE ( coordinatore alla sicurezza in fase di esecuzione) esercita una funzione di vigilanza tecnica sull'esecuzione, si chiede conferma che tale incarico comporti l'incompatibilità con la successiva nomina a collaudatore statico, anche in assenza di altri ruoli tecnici nell'ambito del progetto o dell'esecuzione del lavoro. [[CASESTUDY]] Risposta aggio...
Il Supporto giuridico del Servizio Contratti Pubblici del MIT con il parere del 02/10/2025 n. 3687 ha risposto al seguente quesito: L'art. 7 comma 2 della L. 1086/1971 vieta l'affidamento del collaudo statico a chi abbia preso parte alla progettazione, direzione o esecuzione dell'opera. A tale principio si è aggiunta la previsione dell'art. 102 comma 7 del D. Lgs. 50/2016, oggi ripresa integralmente nell'art. 116 comma 6 del D. Lgs. 36/2023, che estende l'incompatibilità anche a chi abbia svolto attivitò di vigilanza. Considerato che il CSE ( coordinatore alla sicurezza in fase di esecuzione) esercita una funzione di vigilanza tecnica sull'esecuzione, si chiede conferma che tale incarico comporti l'incompatibilità con la successiva nomina a collaudatore statico, anche in assenza di altri ruoli tecnici nell'ambito del progetto o dell'esecuzione del lavoro. [[CASESTUDY]] Risposta aggio...